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Quando il wasabi non è wasabi
10/03/2019
"Come fa il wasabi a non essere wasabi?" ti chiederai, è presto detto: date le particolarissime condizioni necessarie per la crescita del wasabi, che ne fanno una primadonna del regno vegetale, è molto difficile coltivarlo al di fuori di poche zone del Giappone; il che significa che non c'è abbastanza wasabi per far fronte alle esigenze planetarie legate al consumo di sushi.

Pertanto, la sostanza verde e potente che tutti conosciamo è, il più delle volte, una miscela di rafano, colorata di verde per somigliare alla pianta di wasabi, la Wasabia japonica: ovvero il wasabi originale.

Fortunatamente, wasabi e rafano (che in Giappone viene chiamato "wasabi dell'ovest") fanno parte della stessa famiglia, quella delle Brassicaceae, per cui, anche se la pianta non è proprio la stessa, la sostituzione non è poi così traumatica e ci permette di usufruire di un sapore e un livello di piccantezza abbastanza analoghi.